All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Mi pare di buon senso, poesia. Niente di più, nienre di meno
RispondiEliminaLa poesia è il confine delle nostre sensazioni, di quanto di più intimo e vero è dentro noi. Conoscere il nostro confine e raccontarlo a chi si ama o a chi può capire, è fare poesia.
RispondiEliminadi solito chi si accontenta dei propri confini ha una mentalità ristretta!!!
RispondiEliminaMai accontentarsi dei propri confini :) Buona serata
RispondiEliminaSe questo mondo è infinito, perché noi dovremmo avere dei limiti?
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