Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli. Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.
Mi pare di buon senso, poesia. Niente di più, nienre di meno
RispondiEliminaLa poesia è il confine delle nostre sensazioni, di quanto di più intimo e vero è dentro noi. Conoscere il nostro confine e raccontarlo a chi si ama o a chi può capire, è fare poesia.
RispondiEliminadi solito chi si accontenta dei propri confini ha una mentalità ristretta!!!
RispondiEliminaMai accontentarsi dei propri confini :) Buona serata
RispondiEliminaSe questo mondo è infinito, perché noi dovremmo avere dei limiti?
RispondiElimina