I ragazzini quando giocano provano piacere. Ma quando si accorgono che il gioco non dà più piacere, mollano e passano ad altro. I ragazzini mantengono il senso del gioco più di noi adulti.
Noi continuiamo a giocare: a fare gli avvocati, gli ingegneri, gli psicologi, i formatori. Entriamo in certi ruoli e continuiamo a giocarci per decenni, forse per tutta la vita, anche quando il gioco non morde più sul piacere di vivere davvero. Perché abbiamo perso il senso del gioco. Perché siamo diventati seriosi.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Bisognerebbe riuscire a crescere senza diventare grandi.
RispondiEliminasarebbe un gran bel viaggio
Ogni uomo o donna dovrebbe giocare almeno un'ora al giorno. Forse basterebbe non prendersi sempre sul serio per almeno un giorno alla settimana.
RispondiEliminaio sarei caduta ahah
RispondiEliminaAnche io sarei caduto hahah ma secondo me anche negli adulti rimane quel senso del gioco uguale a quello dei ragazzini. Io ce l'ho ancora
RispondiEliminaBravo Nunce! Anche io sono come te
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