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Discrepanze


Sento dentro una discrepanza lancinante tra il mio corpo che si muove con le cose che fa e i fatti e le azioni che pensa. Nulla di nuovo, come dire... tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, ma io non parlo di progetti a lungo termine bensì di quotidiano, da come fare colazione a, a quale musica ascoltare prima di dormire, a cosa fare tra la colazione e la cena. E mi creo queste discrepanze da sola.
Non so organizzarmi? Sono pigra? Non so. E se cerco di spiegare questo a qualcuno mi prende per un pazza, e chi ha grandi problemi allora? E chi ha questo? E chi ha quello?
Ed io rimango lì a non capirci nulla. Forse è una forma di patologia.
Mi hanno detto che alcuni se non leggono tutti i giornali che escono in un giorno stanno male, io se non faccio tutto ciò che partorisce la mia mente sto peggio, e questo vale anche per le emozioni.
E ti giuro che ogni giorno, qualsiasi cosa faccia, è una violenza continua, devo impormi con la violenza inaudita nei confronti di me stessa. Potrei essere una potenziale pazza o una criminale assassina.
 
NON SO COSA MI SALVA O COSA MI UCCIDE.



Commenti

  1. Secondo me pensi troppo.

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  2. vedo qualcosa di troppo bello e vintage dietro di te. Cos'è?

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  3. Pianpiano si capisce da soli cosa ci salva e cosa ci uccide, penso siano uno dipendente dall'altro :)

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  4. Wow! hai uno sguardo che colpisce!

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.