E immaginavo le grandi distese squadrate d’acqua, dalle parti di Marsala. Con quelle strade strette e lunghe, costeggiate dalle saline. Sembra di perdersi in paesaggi dell’altrove. Per me così affascinanti. Un senso di casa e di smarrimento, al contempo. Per uno le cui radici sono dove sta andando, più che là dove è partito.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
L'altrove
RispondiEliminama eri a Maiorca?
RispondiEliminawow..surreale!
RispondiEliminaLe saline di Trapani e il mulino a vento. Mi stai facendo desiderare di ridiscendere nella mia amata isola.
RispondiEliminaNon è il sale, non è l'aria, è piu di cio che pensi: è la mia madre terra. La Sicilia.
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