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Cantami o Diva...

Nei mesi dell’inverno la poesia 

si sa patisce il freddo come tutti, 

Calliope non si spoglia, ben che sia 

d’Omero amica e dei costrutti
che fecero d’Ulisse il grand’esperto 


e d’Ettore ed Achille i gran guerrieri 

dei quali il dono è d’averci aperto 

il libro della vita e dei pensieri.
E allor cosa farà caldo il poeta 


che non resiste senza penna in mano? 

Che cosa accenderà dentro l’esteta 

l’estro creativo a muovergli la mano?
Forse tu sai soffiargli nell’orecchio 


quel vento dolce detto ispirazione? 

Forse tu puoi mostrargli nello specchio 

il volto audace dell’eccitazione?





Commenti

  1. Ma tu non hai mai freddo?

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  2. ma che bell'atmosfera in questa foto. e chissà che freddo! Non sei coperta un po' poco? hahahah

    RispondiElimina

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.