Devo molto al ritrovato contatto quotidiano con la natura. Mi ha fatto uscire da una situazione di inquinamento che mi aveva portato vicino alla fine. Ha ricostituito le mie energie, ha stimolato la ricerca di un modo fecondo e sano di pensare, progettare, sentire.
Ho capito che la natura, la biologia, l’organismo vivente, è una scuola infinita di evoluzione e offre la lezione importante che le forze della vita prevalgono sempre su quelle contrarie. Mi ha spinto ad uscire da vecchi schemi mentali, immettendomi in un processo di continua evoluzione.
Ho capito che lo schema delle stagioni non è semplicemente nascita, crescita e morte, ma nascita crescita morte e rinascita. L’innovazione è insita nel processo naturale. Lo vediamo in primavera: innovazione vuol dire diventare nuovo, vergine, innocente, fresco per ripartire e andare avanti, lasciando cadere le scorie del vecchio.
Sono felice di ripensare tutto, il lavoro, lo stile di vita, l’uso dei mezzi cognitivi, il progettare, il costruire, sulla base del rapporto con la natura.
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