Quella cosa che chiamiamo ispirazione è un mistero.
Qualcuno eviterà le analisi razionali relegandola nella magia. Altri diranno che non c’è niente di magico e fornirà consigli utili per entrare nella sua atmosfera incantata. Alcuni sostengono che il mondo non è abitato solo da piante, animali e uomini, ma anche da idee. Esse non aspirano ad altro che ad essere rese manifeste e questo può avvenir solo con la collaborazione degli uomini.
Se l’ispirazione bussa alla porta, potete scegliere il modello dell’Artista Maledetto, ma non è nei miei istinti vitali. Io amavo la vita bohème ma non per le sregolatezze, piuttosto per la libertà e la spregiudicatezza.
Ho sempre puntato all’Artista Felice. La gioia che la creatività può dare è totalmente indipendente dalla fama e dalla scena che interpreti sul palcoscenico sociale. È un valore che vale per sé. Non c’è bisogno di puntare al top. Basta la ricerca della gioia di vivere.
Ma non è che disprezzi gli azzardi. Al contrario. Ognuno sa in proprio a che altezza mettere l’asticella. E io non sono affatto indifferente all’attrazione delle mete impossibili.
In ogni caso il principio decisivo è una solida alleanza tra creatività e gioia.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
incaponirsi nella ricerca della gioia mi sembra davvero una saggissima follia. La più degna direi.
RispondiEliminaComplimentissimi