Passa ai contenuti principali

Sguardi e sogni

Io cerco l’anima negli occhi delle persone che incontro. Anche quelle che incrocio ai centri commerciali. Anche quelle che siedono ai tavoli vicini della pizzeria.

So che lo fai anche tu. Magari in tralice.


Gli occhi delle persone sono una suggestione di mistero.


E tu le scruti. Magari quando parli con il tuo partner, o giri per i negozi al centro commerciale.

Vedi una persona e cerchi i suoi occhi.

Che vuol dire? 

Penso che sia una sete di anima, che attraversa i corpi e vuol raggiungere le vibrazioni interne. Le vibrazioni che fanno il calore della vita, dove gli ormoni del corpo s’impastano con i sogni più segreti e con gli slanci dello spirito.

Perché io penso – tu pensi – che negli occhi galleggino i segnali misteriosi del desiderio. Qualcosa che non è ancora, ma che non è neanche nulla. Un vento, un’inquietudine allo stato liquido.

E gli occhi delle persone diventano lo specchio dei miei stessi sogni. Il palcoscenico della mia danza espressiva. L’aula universitaria delle lezioni della vita. Lo spazio della coreografia dove la danza dell’avventura si ridisegna nuova.

So perché ci si guarda negli occhi quando si ama, quando si parla, quando si consola, quando si sogna. È sete di anima. E di futuro. Sete di Altrove.

Se cammini sulla terra, il tuo corpo spinge la testa nel cielo, come i grandi alberi del viale le lunghe braccia protese. Quasi che i due universi possano trovare nel tuo corpo caldo il luogo di una sperata congiunzione. La festa della pienezza. La sovrabbondanza dell’essere.

Ed è così che nello sguardo trova posto non soltanto il contorno dell’esistente, ma anche ciò che non è ancora, ma che sarà – se avrai la tenacia di sperare e l’operosità fiduciosa dei visionari.

E andranno in cerca di colonne sonore i tuoi occhi bramosi di avventura. In modo che tutto ciò che tocchi lieviti nel senso.

E lo sguardo si allargherà sull’intero pianeta. Sul grande, meravigliosamente complesso, mondo umano. La sua lunga storia. I millenni che l’hanno preceduta. E il futuro che l’aspetta.

E si sentirà in viaggio in un universo sconfinato, sull’astronave terra. Un viaggiovVacanza nell’essere. A partire da dove? E verso dove?

Come non restare a bocca aperta? Come non desiderare un nuovo anno per esplorare ancora. E per crescere dentro il viaggio stesso che è la vita, fino a trovare una veste più calzante di chi sei?


 



Commenti

Post popolari in questo blog

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Un abbraccio di fine anno

Sapevi di appartenere ad una nuova epoca, dove essere sarebbe stato navigare il cambiamento con audacia, energia e infinita curiosità.

Mettere ali

 Uscirò dal guscio, che prima protegge ma poi imprigiona, e metterò le ali.