Cosa voglio? dove voglio arrivare? Sono domande analoghe a: chi sono? Chi voglio essere?
Niente più del desiderio ti definisce.
Guardati allo specchio e, dopo essere rimasto sorpreso – sono io quello? – ti verrà la domanda su cosa desideri.
Lo specchio è riflessione. Riflettere mette subito in campo la domanda unica che c’è su di te, che tu sei. Che voglio? Che desidero? Che ne faccio di questa vita? Cosa rende la mia vita degna di esserci?
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
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