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Le petit chat qui voulait grandir

Attraversata dal tempo,

sento l’immensità

di un mondo cui non posso

volgere lo sguardo senza inciampare

nella meraviglia.

Ed io che sono?, mi domando,

e subito fuggo via dall’abisso di un simile quesito

e mi piego, rapita, sul tarassaco dentato,

che conosco, sulla piantagine maggiore,

che allarga le sue vele generose

e sul luppolo che tenero si arrampica

tra i rami di un bosso rigoglioso.

Errante in questo sogno antico,

invento le mie favole, a piacere,

con l’aiuto benevolo e garbato

di una piccola matita.









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 Io vivo questi tempi e le loro sfide come il periodo più interessante della storia. D’altra parte è la mia epoca. Voglio dire che non ho mai sentito il bisogno di elogiare il passato rispetto al presente come se si fosse perso qualcosa. Le sfide sono lì a sollecitare il coraggio e l’industria, l’iniziativa, l’immaginazione, la ricerca.