Passa ai contenuti principali

Come bambini

La cosa migliore è parlare semplice. Come bambini. Perché noi siamo bambini che cercano di far finta di essere diventati qualcun altro, per via del linguaggio un po’ più articolato e complesso che abbiamo acquisito.

Allora, torniamo indietro. Bambini, dicevo. Ed ecco le urla di chi sente la distanza tra ciò che sogna nel cuore e quel che succede. In tutto, anche e soprattutto nell’amore. L’amore? Non c’è anche qui quest’enorme distanza tra il sogno e la realtà?


Io mi lascio colpire dai colpi di scena. A volte, le più coraggiose, mi sembrano essere quelle persone che decidono di lasciar perdere l’amore – tranne che l’amore irrompa di soppiatto e del tutto imprevisto nella loro vita… – di lasciar perdere l’amore, dicevo, e di dedicarsi a qualcosa che, in proprio, appaia degno di spenderci le energie e il tempo. 


 

Commenti

  1. Ma tanto è l'amore che devi chi e come e quando, anche se facciamo finta di no...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Marea montante

È come essere presi dalla musica. Sei lì, che vai. Portato proprio dove devi andare. E non sai neanche fino a che punto esisti.

Rete

A me piace questa possibilità di condividere le mie cose con persone che altrimenti non avrei mai conosciuto. Mi piace esplorare questa nuova forma di socialità offerta dai social. M’interessano i comportamenti costruttivi, la gentilezza nelle relazioni, gli stimoli conoscitivi che ci possiamo scambiare. E mi rendo conto che si può anche collaborare con persone lontane. Io l’ho fatto. Cerco di formarmi affinché la rete mi renda più intelligente (e non più stupida ) e so che devo lavorare sul controllo dell’attenzione, sul senso critico per individuare e scartare le bufale, sfruttare le possibilità di accedere alle informazioni che m’interessano perché hanno contributi arricchenti per il mio progetto. La rete ormai fa parte del nuovo mondo. Voglio usarla bene.  

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.