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Mi racconto una storia

Io mi domando: ma come mai sono così ignorante? Come mai sono così imbecille?
 Sarà forse per poter inventare meglio?
 

A volte troppo sapere inibisce l’invenzione.
 

Vorrei che fosse così.
 

Vorrei poter essere in grado di inventare la mia storia, ancora, e ancora.
 

Di raccontarmela. 


Sfuggendo all’azione castrante delle notizie grigie, degli eventi pesanti.

Allora parlerei di un amore impossibile, di una passione irresistibile, di gesta che aprono, anzi, sfondano portoni e muraglie, di creazioni di cattedrali, di ondate liberatorie che attraversano il pianeta.
 

Parlerei del coraggio, della modestia, dell’integrità, del sostegno.

E non pensare che sarei nell’empireo. Ci sarebbe sesso ed erotismo in ogni pagina del racconto. Ci sarebbe meraviglia e senso del mistero. Ci sarebbe corpo esterrefatto dallo stupore. E musica. 

E le mani toccherebbero il divino.
 





 

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