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Le rime dell'arcivescovo

Facendo molte rime


S'impara a poetare" 

- Diceva l'arcivescovo


Volendo salmodiare.


Di certo gli sfuggiva


Il cuore del concetto,


Forse troppo occupato


A coltivar l'aspetto.


Ma un giorno accanto a un fosso,


Andando a passo lesto,


Fu all'improvviso scosso


E reso alquanto mesto


Pensava all'Orizzonte,


Al sole, alle comete,


Alla rugiada, al fonte,


Al cranio dell'ariete.


Pensava a quelle cose


Cui non ne val pensare:


Le spine delle rose,
L

o sciabordio del mare,


Il vento sulle fronde,


La piega dei ginocchi,


I pali sulle sponde,


La voce dei ranocchi...


E gli sembrò d'un tratto


Che la felicità


Fosse legata a un patto


Con quelle cose là.


Disse: non è questione


Di fare ben la rima,


Questa rivelazione


Non l'ho capita prima!


 




Commenti

  1. Proprissimamente così.
    E se lo capisce un gran arcivescovo possiamo capirlo pure noi. Tra il guardar lontano e fuarbar il nostro ombelico, lì in mezzo, c'è la nostra felicità.
    Bravissima amica mia

    RispondiElimina

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