Avevi messo il cappellino, quella sera, chissà perché?
Forse la luce della luna?
Recitavi un copione che non avevo mai sentito.
E sondavi il possibile con gesti inappropriati…
Certo eri bella.
E avevi occhi pungenti, che foravano la notte.
Io non pensavo all’etichetta, ma all’amore.
Non sapevo che fare e feci tutto…
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Fare tutto, non dimenticare nulla, nessun dettaglio.
RispondiEliminaPiù o meno come Hitchoock che compariva in tutti i suoi film
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