Passa ai contenuti principali

Fantasticherie


Da bambini, giocando, viene da sé. Come se la natura ci instradasse per istinto al modo di vivere alla grande.
Sei in mezzo a dei cartoni da imballaggio, quelli che la mamma ha lasciato per qualche tempo a tua disposizione, prima di metterli davanti al cassonetto.
E tu ci entri dentro, li traffichi un po’, e ti ritrovi a viaggiare su una macchina sportiva, o su un’astronave, oppure ne fai una casa dove inventi un’intera saga familiare…

C’è da domandarsi come si possa perdere un’inclinazione così piacevole. C’è da domandarsi come mai smettiamo… diventando adulti.

Ma non tutti.


Guardate l’artista, il pittore, il compositore, il regista, il romanziere, il ballerino, l’attore… trafficano con la pasta del mondo, ma la loro testa è altrove, nel mondo delle visioni, dei sogni, delle idee. Quello che risulta dai loro gesti viene a far parte del mondo e lo abbellisce, lo arricchisce.

Ma per un momento, trascuriamo il risultato, l’opera.


Guardiamo l’artista nel processo creativo. Sta giocando un gioco meraviglioso, la sua testa è tra le nuvole, si alimenta di sogni, di visioni. Ha dato vita a questo film e, poco alla volta, il film gli prende la mano e va avanti da solo, il romanzo procede per conto  suo, il quadro che si fa guida i gesti del pittore…
L’energia fluisce nel corpo, nelle mani, nel cuore.
È la pienezza, la ricchezza, la gioia di essere vivo, la misura stessa della vita.
 

L’approccio dell’artista alla vita risiede in questo credere nel sogno, nel lasciare libero movimento al flusso creativo.







Commenti

  1. Fantasticare... cioè viaggiare lontano senza muoversi.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Marea montante

È come essere presi dalla musica. Sei lì, che vai. Portato proprio dove devi andare. E non sai neanche fino a che punto esisti.

Rete

A me piace questa possibilità di condividere le mie cose con persone che altrimenti non avrei mai conosciuto. Mi piace esplorare questa nuova forma di socialità offerta dai social. M’interessano i comportamenti costruttivi, la gentilezza nelle relazioni, gli stimoli conoscitivi che ci possiamo scambiare. E mi rendo conto che si può anche collaborare con persone lontane. Io l’ho fatto. Cerco di formarmi affinché la rete mi renda più intelligente (e non più stupida ) e so che devo lavorare sul controllo dell’attenzione, sul senso critico per individuare e scartare le bufale, sfruttare le possibilità di accedere alle informazioni che m’interessano perché hanno contributi arricchenti per il mio progetto. La rete ormai fa parte del nuovo mondo. Voglio usarla bene.  

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.