Di solito dico sì per partito preso. Mi piace pensare che sono diventata un sì, strada facendo. Essere un sì vuol dire non fare tante storie e immettersi negli eventi che ti raggiungono. Vuol dire pensare che qualcosa di buono succederà e non è il caso di fasciarsi la testa. Dico sì, senza domandarmi se possiedo la risposta al quesito che mi si propone.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Nessuno a tutte le risposte, direi che il si tantissime volte non dipende tanto dalla domanda ma da chi te la propone.
RispondiEliminaAbbraccoare la vita è un si?
RispondiEliminaE allora si sia
😉
provarci è sempre un bene, almeno per mettere sé stessi alla prova, soprattutto non lasciarsi andare al torpore mentale, quello che ti fa vedere il tutto di un solo colore.
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