È molto probabile che sia un po’ fuori di testa. Ma non sono in grado di valutare. Dovrei essere, infatti, contemporaneamente anche “normale”, ma come?
Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.
Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli. Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.
Cavoli!!!
RispondiEliminaNon c'avevo mai pensato, ma dovremmo proprio essere normali per capire che siamo strani...
non c'avevo mai pensato
Come diceva Pirandello, siamo uno, nessuno e centomila.
RispondiEliminaGuardare la bellezza della natura è il primo passo per purificare la mente
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