Kant vedeva nell’emergere della contraddizione il confine ultimo delle pretese del pensiero. Hegel, al contrario – vedeva nella contraddizione qualcosa che il pensiero può superare, perché è proprio la contraddizione che feconda il pensiero affinché produca un nuovo pensiero capace di assorbire la contraddizione stessa. Hegel era più bambino di Kant.
E io so che i bambini lo sanno fare, anche se non sanno di saperlo.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
La contraddizione fa parte di noi.
RispondiEliminaAvere la testa fra le nuvole è bellissimo, permette di incontrare solo gente che sa volare.
RispondiEliminaSe tutto fosse perfetto non impareresti mai e non cresceresti mai.
RispondiEliminaIl paradiso è sotto i nostri piedi così come sopra la nostre teste.
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