Forse quest’universo immenso, dove la luce delle stelle ci mette milioni di anni luce a trovare i nostri occhi, è semplicemente lo spazio che un giorno visiteremo, spostandoci da una galassia all’altra. Forse è là il nostro destino. Pensavo questo mentre mi spostavo verso il lago, per riflettere un po’ all’aperto.
Ognuno di noi da piccolo viveva in un mondo molto stretto, e pensava con categorie il cui presupposto era che quel piccolo mondo fosse tutto il mondo. Questa è la storia della civiltà umana e della cultura. Della scienza, del sapere e della consapevolezza. Per un certo lasso di tempo si pensa che quello che abbiamo visto sia tutto il mondo e ci si concentra sulla cura dell’esistente. Ma poi succede qualcosa, un incontro, un viaggio, un evento, che ci apre l’orizzonte e ci fa scoprire che il mondo umano è più vasto e il pensiero cerca di adeguarsi alla nuova dimensione. Succede anche che quando il mondo si allarga davanti ai nostri occhi i vecchi problemi perdono la loro drammaticità, vengono ridimensionati e le energie si focalizzano più su dove andare che sui litigi di come stare qui. Spesso un modo di evitare che i nostri scontri diventino cronici è di guardare più avanti, là dove si allargheranno i confini di casa nel futuro.
La Terra è bellissima e merita tutta l’ammirazione e l’amore. Ma forse non è la casa in cui dobbiamo rimanere per sempre…
Quale sarà la meta finale lo scopriremo solo continuando a viaggiare
RispondiEliminaCredo
La monade di Leibnitz... forse siamo esattamente quello.
RispondiEliminama che lago è??
RispondiEliminabello il garda
RispondiEliminache bellooooo vorrei essere li!
RispondiEliminawow!
RispondiElimina