Mi misi a pensare a questo meraviglioso potere, di mescolare l’immaginazione al mondo. E a come fossi libera di farlo, senza limitazioni. E mi parve di intuire che era questo il segreto della qualità della vita. E a come tutte le paure che impedivano di usare questo potere fossero un gioco di specchi, una specie di incantesimo. Un maleficio che si poteva facilmente esorcizzare. Perché bastava attaccarsi al desiderio.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Vivere il momndo immaginando, restando comunque nel mondo. Complesso... ma affascinante.
RispondiEliminaLa magia che insegue l'alchimista: la trasmutazione
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