Passa ai contenuti principali

Eros

La senti, vero, la bellezza dell’Eros – lo chiamiamo in questo modo, fin dai tempi dei Greci. È una bellezza selvaggia, che non tiene conto di nulla ed è pronto a scompisciare ogni ordine, ogni sistemazione. È una forza selvaggia della natura. E uomini e donne fuggono quando lo sentono arrivare. Incute paura, perché può travolgere tutto. È come un tuono che erompe all’improvviso dalla terra.

E della natura ha il vigore, la forza, l’energia.
 

Ma noi siamo cultura. Noi coltiviamo le forze selvagge della natura. Cerchiamo di addomesticarle, di ammansirle, di usarne il potere per costruire il nostro mondo, la nostra storia. La cultura aspira a continuare il lavoro della natura. Un lavoro che produce vita e nuove armonie. Col rischio di mandare tutto all’aria.
Abbiamo bisogno della forza della natura – se la uccidiamo, se ci chiudiamo ad essa, siamo noi a morire. Il pozzo si alimenta dalle acque di profondità, e aspira a raccoglierle limpide, decantate, per abbeverare e rinfrescare. Per nutrire.




Commenti

  1. Siamo corpo e anima, siamo raziocinio e follia, natura e innaturale...
    e a volte mitacolasamente viene fuori proprio un bel mix
    😀

    RispondiElimina
  2. Che dire... bel vestito, belle gambe, bella foto. L'eros non manca.

    RispondiElimina
  3. balli in mezzo al vento?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

E col pensiero io vado

Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.  

Band

Ho sempre sognato di scoprire la formula per lo spartito ideale. La vita creativa. Quella piena che senti dentro pulsare sotto la pelle, in ogni momento.
La vita normale, la più ragionevole e meritoria, è niente a confronto della vita ispirata. In quest’ultima non c’è niente, forse, di meritato. Tutto consiste nel tenere la vela aperta, mentre il vento ci soffia dentro. È grazia allo stato puro. Oh, sì, come sarebbe bello. Fosse tutto come suonare alla tastiera.    

Sinfonia monocromatica

Il fascino evocativo del bianco e nero. Il monocromatico. Immagino un ambiente abitativo, o uno studio creativo, con quattro o cinque di questi quadri, capaci di evocare quel pizzico di erotismo che condisce sapientemente le attività mentali, di ideazione, di progettazione. Il nostro approccio alla vita, parlo di quello quotidiano, quello che si esprime nel modo in cui e con l’umore con cui affrontiamo i compiti e le decisioni operative di ogni giorno è in fondo l’invenzione del nostro rapporto personale con la vita, la composizione musicale della nostra sinfonia.