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Un nuovo punto di partenza

E non ci si lascia distrarre dal vecchio mondo, litigioso, conflittuale, cinico... ci si può accorgere dell'esistenza di altri spazi umani in cui si cerca un nuovo punto di partenza, sano, creativo, etico, per reinventare il rapporto con la natura, con gli altri, con le istituzioni. C'è una nuova ecologia della mente che è oggetto di una ricerca diffusa. Essa cerca modi innocenti e sani di sentire, di pensare, di comunicare, di aggregarsi, di lavorare. C'è slancio, entusiasmo, creatività. C'è gusto fresco per la vita. C'è fiducia e spirito d'avventura. È il nostro viaggio.

 


 







Commenti

  1. ...mai smettere di cercare, di camminare, di viaggiare, che un nuovo punto di partenza prima o poi lo si troverà.

    ...sperem!
    😁

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  2. oddio ma li voglio anch'io questi collant!

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  3. ma stai benissimo in blu!!

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  4. elegantissima!

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E col pensiero io vado

Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.  

Sinfonia monocromatica

Il fascino evocativo del bianco e nero. Il monocromatico. Immagino un ambiente abitativo, o uno studio creativo, con quattro o cinque di questi quadri, capaci di evocare quel pizzico di erotismo che condisce sapientemente le attività mentali, di ideazione, di progettazione. Il nostro approccio alla vita, parlo di quello quotidiano, quello che si esprime nel modo in cui e con l’umore con cui affrontiamo i compiti e le decisioni operative di ogni giorno è in fondo l’invenzione del nostro rapporto personale con la vita, la composizione musicale della nostra sinfonia.    

Non so capacitarmi

Eppure, non so capacitarmi, non so capacitarmi. Tutti parlano di consapevolezza, oggi. Le filosofie orientali. E io mi dico: consapevolezza? Ma quale? A me sembra di vivere sempre nel dormiveglia. Chiamalo sonno, piuttosto. Chiamalo sonno. È come essere sempre nel dormiveglia. E te n’accorgi. E si va avanti nel dormiveglia. E anche questo è bello. La consapevolezza è qualcosa che chiama. Ma io sono nel dormiveglia. Per questo non so capacitarmi. Eppure.. Eppure si può andare avanti. Le cose capitano. Tu muovi le mani e le braccia. E cerchi. Come se tra un po’ ti potessi risvegliare. E allora vedrai tutto, in piena luce. Ma per ora, vai avanti, anche se non sai capacitarti…