Il desiderio se ne sbatte delle
spiegazioni e delle teorie che lo renderebbero legittimo. Il desiderio
appassionato si legittima da sé. È capace di credere tutto ciò che serve
a continuare a provarci, a operare, perseguendo ciò che si ama davvero.
È capace di dire "non lo so, è perfino altamente improbabile, ma io
l’otterrò lo stesso, e la vita risponderà alla mia ricerca. Io ci
credo".
Se qualcuno gli dice che si tratta di un’illusione, lui è capace
di mandarlo a stendere. Userà l’intelligenza non per fare la tara, ma
per cercare occasioni. Il desiderio vive di slanci impossibili. Sicuro
che diventino possibili e che producano risultati reali.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
Quell'inquadratura fa risaltare alberi e cielo!
RispondiEliminache bello quel piccolo abito! di che brand è?
RispondiEliminaMi piace molto anche a me il mini dress!! poi a te sta benissimo devo dire
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