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Riflessioni su Aristotele

Spesso sono divisa tra la notte, il cuore della notte, ed il mattino. Questi sono i due momenti del giorno che preferisco: lotto tra la staticità e la lentezza della notte e la dinamicità del mattino
Il mio animo è ben rappresentato dal quel quadro di Magritte in cui si vede un paesaggio notturno sotto un cielo diurno chiaro e luminoso.
Vivere per sempre in un ipotetico mattino è però anche una condanna perché quando si ha tutto per possibilità è difficile prendere decisioni e intraprendere una strada ma in fondo questo è l'unico modo per mantenere accesi la fame, il desiderio e l'attrazione.
Mi piace allora immaginare il mattino con il sole che sale, il pane caldo e buono e agire senza pensare, senza pensare alle cose, senza spingere niente e nessuno per lasciare che tutto si muova per passione e vitalità: forse questo intendeva Aristotele quando aveva immaginato che il Dio muovesse ogni cosa non spingendola ma attraendola, immagine bellissima assai nota a chi è innamorato ma io non so che cosa sia fino in fondo l'amore e mi dispiace.




Commenti

  1. Ti immagino come una creatura più notturna che mattiniera.

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